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CIRCOLO ACLI DI LUGLIANO, BAGNI DI LUCCA (LUCCA). NELL’EDIFICIO DELLA EX SCUOLA RINASCE LO STORICO BORGO TOSCANO, AFFIDATO ALLA CURA E AL CORAGGIO DELLA COMUNITA’ LOCALE

Il Circolo di Lugliano, a Lucca, conosciuto anche come “Circolino”, rinasce dopo alcuni anni per restituire al Paese un presidio attivo, un riferimento per promuovere aggregazione e convivialità, attraverso il bar e delle iniziative socioculturali. Lugliano è un paese di 170 anime, una frazione del comune di Bagni di Lucca, con lo sguardo verso l’Appennino. Risorgere dall’oblio è un sogno che diventa realtà grazie alla tenacia e alla passione di un pugno di cittadini residenti e non che, costituiti in comitato spontaneo, si sono battuti per ottenere la gestione di uno spazio. A raccontarlo è Dalida Antonini: una ex insegnante in pensione, un concentrato di carisma ed energia, che non aspetta la nostra domanda……

“”Tutto è iniziato nel 2023”, ricorda Dalida, in occasione della festa per la Befana che, tradizionalmente nel nostro paese, come nella zona della Garfagnana e della Valle del Serchio, veniva prima di Babbo Natale e portava doni semplici ad una popolazione povera, qualche mandarino o fichi secchi, doni preziosi per i bambini. Abbiamo voluto far rivivere questa storica manifestazione, riproponendo ad oggi il canto antico del Paese sulla Befana tramandato da generazioni, coinvolgendo adulti e bambini per le strade; facendo in modo che bussando alle porte delle case potessero raccogliere i doni offerti (spumante, cibi di ogni genere, ecc.). Le offerte, messe in comune, sono state poi consumate dalle persone insieme, per creare un’occasione di convivialità. Questo momento di vicinanza tra le persone ha fatto scattare l’idea, maturata da un desiderio profondo: “perché non riapriamo il Circolo di Lugliano, della ex scuola elementare, chiuso nel 2017? Non abbiamo nessuno spazio di incontro e socializzazione”. Intendevamo restituire ad un paese che sta morendo, con la chiusura di negozi di generi alimentari, bar e anche un albergo che avevamo, un luogo di incontro e di socialità, affermando che era possibile trovare nuova linfa. Il Covid ha rappresentato un duro colpo per noi, ma anche un’opportunità di riflessione e forse il modo in cui abbiamo reagito, cantando insieme all’aperto, ci aiutato a migliorare, ad elaborare questo pensiero ed il bisogno di ritrovarci nel nostro paese. Insomma, le idee di cosa fare con il Circolo erano tante, si rincorrevano.

L’edificio era stato vandalizzato e versava in pessime condizioni da quando era stato abbandonato, così ci riunimmo più volte in assemblea paesana, formata da circa una settantina di persone che avevano espresso il forte desiderio di riaprire il Circolo. Da settanta siamo poi rimasti in undici, che sono diventati a tutti gli effetti i soci fondatori. Abbiamo preso dei contatti con le Acli di Pisa che ora sono di Pisa-Lucca, il nostro riferimento. Nello stesso momento abbiamo cercato un dialogo con il Comune che aveva messo l’edificio tra i beni alienabili. Parlando con il sindaco e gli assessori è stata richiesta la convocazione di un consiglio comunale, dove si potesse prendere atto della nostra richiesta. Ci siamo mossi per una raccolta firme (146 firme su una popolazione di 170 abitanti!) con la quale chiedevamo che la ex scuola non fosse venduta, ma restituita al paese, possibilmente con un comodato d’uso gratuito. Esito del primo consiglio: l’edificio poteva tornare al paese, ma sul comodato d’uso gratuito la risposta è stata no. Quindi, abbiamo elaborato un progetto, partecipando al bando dell’Amministrazione comunale per l’affido in concessione. Ci hanno riconosciuto un contratto, che io definisco capestro da sempre, con una somma mensile a scomputo delle somme spese per i lavori di ristrutturazione necessari a rendere agibile l’edificio. Ad agosto abbiamo ottenuto le chiavi, e iniziato i lavori. Sono partite le pulizie, con il supporto anche di altre persone oltre ai soci, all’inizio anche con molto entusiasmo. I bagni sono stati rifatti con accessibilità per tutti e abbiamo iniziato a fare le tessere. Il primo anno solo 40 tesserati. A febbraio il contratto e l’inaugurazione, a maggio del 2024 nasce la nostra associazione e ad oggi siamo 103 tesserati e nessuno credeva che avremmo potuto farcela.

Facendo un breve passo indietro, ancor prima di entrare in possesso delle chiavi del Circolo, il vostro gruppo era già attivo e costituito in associazione, a cui però mancava una sede?

Sì, sì eravamo già Aps, intanto, siamo partiti dal 18 maggio del 2023, spinti dal desiderio di fare qualcosa per il Paese e quando siamo arrivati all’inaugurazione eravamo già pronti. In questa fase, ha visto la luce un percorso di arte terapia, dove tutti hanno dipinto e poi fatto merenda con il pane e il nostro olio di oliva; poi è partita la biblioteca itinerante con letture vicino alla sede del Circolo, sotto il Tiglio e il Bagolaro, all’aperto, promuovendo la creazione di manufatti da parte dei bimbi. Successivamente, non appena ristrutturato e aperta la sede, siamo partiti con una serie di eventi, di cui uno in particolare mi rende orgogliosa: il concerto di un coro gospel diretto da un amico di mio figlio nella chiesa. Un evento molto partecipato, anche da persone che sono arrivate da fuori e che abbiamo concluso con una apericena. Poi abbiamo organizzato diverse cene tra soci per raccogliere fondi e abbiamo ottenuto anche varie donazioni, perché le persone non ci hanno mai abbandonato. Quando si parla del Circolo ne riconoscono il valore. Inoltre, facciamo le pizzate estive e ci siamo organizzati anche per le colazioni della domenica mattina, una iniziativa davvero molto apprezzata. Facciamo i caffè e i cappuccini, e con le paste che facciamo venire da Bagni di Lucca, si mangia in comune nella sala del bar. L’inaugurazione del Circolo ha coinciso con l’attivazione del bar, riuscendo ad aprire solo domenica e sabato mattina, alternandoci. Qualche aiuto c’è e per ora vogliamo mantenere così, una gestione in team, finché riusciamo. Poi ci siamo iscritti al Runts, insomma, è parecchio impegnativo, ma siamo molto contenti.

Per coinvolgere i bambini dai 3 anni ai 13 anni, la domenica ci siamo inventati “l’Orto dei semplici”, un’attività in comune per far piantare ai più piccoli le erbe aromatiche che usiamo per la cucina o per gli aperitivi. Penso sia importante per questi piccoli, occuparsi della loro pianta, dargli l’acqua, vederla crescere. Questa esperienza l’abbiamo iniziata con Gilberto ed Antonella che hanno creato da anni il “luogo dei ragazzi” a Bagni di Lucca, una realtà tramite la quale i ragazzi vengono in contatto con la natura, parlano delle api; inoltre, hanno ideato delle aule all’aperto nella scuola dove io ho insegnato in passato e poi un giardino dedicato alla memoria di una comune amica che ci ha lasciato, interamente realizzato dai bimbi e dai ragazzi nella scuola e un percorso sensoriale con i sassi di fiume.

Invece, come avete incrociato le Acli, come siete stati accolti in questa “casa”?

Come dicevo eravamo un’associazione ma non ci sentivamo tranquilli nell’affrontare gli aspetti burocratici che questo compito richiede e una ragazza del consiglio propose di rivolgersi alle Acli come era già avvenuto in passato. Nel frattempo, le Acli di Lucca erano andate incontro ad una trasformazione, quindi dovevamo fare riferimento alle Acli di Pisa, che avevo assunto la responsabilità dei circoli di Lucca. Ci hanno fornito il nominativo di Rachele e abbiamo preso parte ad una riunione nella canonica della chiesa anche con gli altri, perché non avevamo ancora un luogo fisico dove poterli accogliere. Ci sono subito piaciuti e hanno avuto la nostra fiducia. Ci hanno dato supporto, dei consigli e ci siamo sentiti accolti e accompagnati. Ci hanno conquistato e hanno anche preso parte all’inaugurazione. Per condividere il nostro lavoro c’è Giulia, la nostra animatrice, che subito ci ha proposto e poi sostenuto in una progettualità con il bando Cesvot per le piccole realtà come la nostra. Noi eravamo scettici, non ci davamo abbastanza fiducia… invece ora progetto vinto e approvato: c’è da lavorare con il progetto “Ri-scopriamo Lugliano”! L’idea è quella di creare dei cartelli di alluminio da mettere nei punti panoramici del paese e nelle zone caratteristiche, contenenti tutte le informazioni culturali, storiche e di riferimento del territorio, in due lingue. Al termine di una sorta di passeggiata, anche con le Joëlette, biciclette per disabilità grave, come quelle di mio figlio grande, dopo essere andati alla scoperta delle bellezze del territorio, facciamo una cena per stare tutti insieme.

Per questa iniziativa progettuale, Dalila come vi è venuta l’idea della passeggiata con le Joëlette?

Sono io ad avere un certo pallino per l’accessibilità ai disabili, per ragioni familiari. Mio figlio Davide, che ora ha 37 anni, dalla nascita ha sperimentato delle difficoltà. Grazie a quello che io e la mia famiglia abbiamo appreso, un approccio per garantirgli la massima autonomia considerate le condizioni di partenza, posso dire che mio figlio è stato un vincente. Nei fatti con gli strumenti giusti si può riapprendere a vivere in modo diverso. Noi eravamo nel CAI in precedenza e adesso, amando la montagna, siamo tornati a questa esperienza. Insieme a dei nostri amici del gruppo Pegaso (escursionisti) e forti del vissuto con nostro figlio, abbiamo pensato alla possibilità di usare questa bicicletta per portare in vetta i ragazzi con delle difficoltà. Con questi gruppi abbiamo dato vita al progetto “Montagna per tutti”, perché abbiamo sperimentato in prima persona che è possibile, e vogliamo portare questo messaggio ovunque andiamo. Siamo in contatto anche con molti circoli di zona, uno di questi è di Montefegatesi, dove a giugno abbiamo replicato le esperienze del progetto della montagna e a chi ne fa richiesta. Questo anno si sono uniti anche i giovani dell’Angsa regionale delle famiglie con ragazzi autistici. Un percorso di speranza e tenacia: è un percorso meraviglioso!

Siete ri-nati da poco e pieni di energie: progetti per il futuro?

Oh! Sì, sì certo che ne abbiamo. Qui sul territorio siamo attentissimi e sul pezzo, come si suol dire, quindi, abbiamo messo in cantiere almeno due iniziative. In accordo con Pietro Marri, un mio amico ingegnere in pensione, vogliamo, anche per Lugliano, ripristinare gli antichi sentieri che collegano il paese a Bagni di Lucca, alla Garfagnana, fino all’altopiano del Pizzorno, dove c’era un antico romitorio, un ospedale e altro. Prima i percorsi non seguivano i fiumi come oggi, un tempo si attraversavano i valichi in montagna. Questi antichi sentieri sono il nostro obiettivo, vogliamo ripulirli e poi fare in autonomia la manutenzione. In questo quadro di intenzioni, il progetto futuro per il Circolo è fare in modo che diventi una delle tappe di questi percors ritrovati: così potremo essere un riferimento sia per gli escursionisti che arrivano a piedi, sia per gli amici bikers, offrendo l’opportunità attraverso il Circolo di chi vuole scoprire concretamente il territorio.

Un'altra iniziativa in cantiere è legata ad un bando con la fondazione Cassa di risparmio di Lucca, dal titolo “Call for ideas”, destinato ai giovani dai 18 a 30 anni, per dare voce alle loro idee. Ad esempio, una delle proposte dei ragazzi è valorizzare il luogo dove avevamo svolto l’arteterapia e la biblioteca errante e dotare gli spazi esterni di panchine, come spazio di ritrovo per i ragazzi, e di giochi per i giovanissimi. Vogliono aggiungere una tettoia anche per chi arriverà con i percorsi alternativi che vogliamo ripristinare, in modo da collegare le due iniziative.

A questo va aggiunto che la Fondazione Cassa di risparmio ha apprezzato moltissimo l’idea di fondo che ha animato la rinascita del nostro Circolo, far rivivere un paese morente, ed erano presenti anche all’inaugurazione. In fase di primi lavori loro ci hanno appoggiato molto, attraverso un finanziamento di 3.000 euro, ribadendo, per voce del vicepresidente, l’intenzione di sostenerci in futuro. Questo ci rende molto orgogliosi e la fondazione è molto attiva qui a Lucca, dove hanno sostenuto progetti culturali di grande spessore, quindi, poter rientrare fra le piccole realtà apprezzate da loro, è una cosa importante. Inoltre, abbiamo attivato un contatto anche con la Fondazione per la coesione sociale, governata da donne combattenti, a tutti i livelli, per cui ci si capisce e si può dialogare. C’è intesa sui temi.

Stiamo cercando di ampliare la rete, per questo siamo entrati in relazione anche con il Circolo Acli di Vitiana, del piccolo borgo montano del comune di Coreglia, qui vicino a noi, ma molto più piccolo, per raccontargli la nostra esperienza e segnalargli la realtà delle Acli provinciali e di come hanno aiutato noi. Dobbiamo iniziare a stringere legami anche all’interno del mondo Acli per poter investire in un lavoro in comune, in prospettiva.