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Azione Sociale - Acli - Martedì, 01 Ottobre 2024

CIRCOLO ACLI GRUMO - SAN MICHELE D’ADIGE (TRENTO). UNA “VETRINA” DELLA CURA: SENSIBILITA’ AMBIENTALE, LEGAMI CON IL TERRITORIO E PRESENZA CHE GENERA VALORE.

Sorti sulle rive del fiume Adige, Grumo e San Michele, sono paesi testimoni della nascita del Circolo Acli nella provincia trentina. Mara Vicentini ci parla di quelle origini e del ruolo che questa esperienza ha assunto nel tempo in un territorio ricco di una cultura tramandata da generazioni.

Sono in Acli da Trent’anni, e le Acli le ho sentite vicine da subito, molto in sintonia con il mio modo di fare e di vedere le cose, in particolare nel famoso slogan “sentinelle del territorio”. Ormai siamo arrivati praticamente agli Ottant’anni del Circolo, costituito nel 1948 da un gruppo di giovani volontari, ma ricordo il Settantesimo, dove facemmo qualche ricerca sulla storia, sulla nascita, e in alcuni documenti si ricorda che “solide basi poggiavano su quel collante di mescolanza dei sani principi, con l’apporto di tante persone valide volenterose e capaci”. Questa è stata la nostra realtà dall’inizio, che rispondeva alle esigenze dei bisogni primari della collettività, necessità impellenti proprie di quel periodo storico.

La nostra è una comunità di circa 3.000 abitanti, un tempo erano molto meno, e abbiamo intrapreso la strada della cura del tempo libero e le iniziative divulgative, complice anche un po' il livello di benessere che si stava diffondendo. Ci siamo attivati nel promuovere corsi di approfondimento, soprattutto mirati all’ambito dell’agricoltura, considerata la nostra vocazione, e conferenze a tema. In particolare, dopo gli anni Ottanta, c’è stato un investimento su ambiti “un po' più in chiave moderna” mi viene da dire come la salute, l’ecologia, l’ambiente, la formazione e il lavoro, senza trascurare il tempo libero. Ai giorni nostri, mi piace ricordare, che è stata proprio la storia del nostro Circolo ad insegnarci che la rete, il gruppo, l’unione e l’entusiasmo delle persone messe insieme, fanno la differenza. Le Acli, lungimiranti nella visione, si sono attivare per costruire nuove traiettorie di sviluppo, rinsaldando legami con altre realtà associative del territorio, anche organizzando incontri periodici, cercando di ricostruire quel tessuto associativo che all’inizio era supportato dall’esigenza di stare insieme per rispondere ad esigenze incalzanti.

Puoi descrivermi, Mara, le principali attività che avete realizzato nel tempo?

Quando si organizzano le sagre del Paese noi ci siamo sempre. Uno dei nostri compiti e la sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, promuoviamo la giornata ecologica, facendo alleanze anche con la comunità di valle, dove raccogliamo rifiuti, anche ingombranti e sensibilizziamo verso l’uso della plastica e altro. Fra gli obiettivi di questa manifestazione, organizzata in collaborazione con altre realtà del territorio, c’è lo sviluppo di una nuova consapevolezza e cultura ecologica, espressa attraverso comportamenti responsabili quali il rispetto dell’ambiente, del bene pubblico, l’incentivazione di una corretta raccolta differenziata e del riutilizzo di tanti utensili e prodotti, nonché la lotta agli sprechi.

Abbiamo organizzato una mostra che grazie ai linguaggi dell'arte si è proposta di lasciare il segno nelle coscienze dei singoli, di indurre a riflettere su quanto di prezioso abbiamo e preservarlo. Ci siamo cimentati nell’evento “Donne protagoniste”, una quattro giorni di mostre, teatro, tavole rotonde, danza, presentazioni di libri, musica, laboratori e dimostrazioni, con il Distretto famiglia Rotaliana Königsberg e in collaborazione con il Comune e il METS – Museo etnografico trentino San Michele. Poi abbiamo lavorato alla formazione delle badanti e ogni occasione per noi è uno stimolo per fare attività, compresa la serata con contenuti politici. In assemblea ho chiarito che dal mio punto di vista i principali obiettivi sono: la sensibilizzazione verso le questioni ambientali, il supporto alle attività delle istituzioni locali, le camminate naturalistiche fatte insieme, per conoscere il territorio e tessere relazioni, la formazione e l’informazione su temi di interesse locale, la creazione di connessioni per diventare un punto di riferimento per le persone in difficoltà.

Con l’intenzione di creare occasioni di condivisione e conoscenza ci siamo inventati anche il “caffè di comunità”, un momento di incontro fra persone del paese, che consumando del cibo e del caffè insieme, trascorrono del tempo generando relazioni. Oppure abbiamo realizzato iniziative di lettura di brani, di poesie, con un gruppo spontaneo nel nostro magico territorio. Le idee e le occasioni non mancano, sebbene si faccia fatica e spesso si è in pochi a realizzare tutto questo.

Siamo 165 soci circa e abbiamo una sede che ci ha messo a disposizione il Comune, con una caratteristica particolare: una vetrina che è visibile da una strada del paese. Noi con questa vetrina allestiamo uno spazio riconoscibile dalla strada, dove esponiamo i messaggi e le locandine dei talenti di cui è portatrice la nostra comunità. Ci interessa creare contatti, promuovere uno scambio portando a conoscenza di tutti la disponibilità e la bravura di chi è capace in un’attività, come ad esempio l’uncinetto, le sculture di legno, chi si occupa del riuso. Le persone, anche chi non è socio, vengono a conoscenza di quello che il paese offre, facendo incontrare interessi, esigenze, necessità. Adesso, una scuola ha partecipato ad un percorso, il cui tema principale era il prendersi cura. I ragazzi hanno fatto dei lavori, dei disegni e io ho preso contatti con la scuola e abbiamo fatto un momento di presentazione dei lavori, esponendoli poi nella nostra vetrina. Coinvolgiamo le scolaresche anche nelle camminate e abbiamo fatto formazione nelle scuole, ad esempio, sul comportamento da tenere nei boschi e altri temi ambientali.

Quali sono dal tuo punto di vista le principali difficoltà che dovete affrontare?

Le principali difficoltà per me riguardano l’opportunità di mettere insieme un direttivo. Io ho mille entusiasmi, poi mi accordo che è difficile tirarsi dietro le persone, spesso si accontentano di fermarsi un passo prima. Adesso sono riuscita a coinvolgere alcune persone, magari anche spot, in modo che possano supportare le attività su oggetti specifici: ad esempio una maestra in pensione a cui chiedo di tenere i rapporti con le scuole, oppure una vetrinista a cui ho chiesto di allestire la nostra vetrina del Circolo. Molto bravo è il nostro agro ecologo: lui sente molto la comunità ed è presente in tutti i modi, fornendo stimoli e proposte per realizzare l’orto, le camminate, la formazione, ecc.

Invece se dovessi mettere a fuoco il vostro tratto distintivo, una vostra caratteristica cosa diresti?

La nostra caratteristica è quella di essere sensibili alla comunità, anche nei rapporti con l’amministrazione comunale loro sanno che ci siamo. Le persone ci riconoscono nel paese grazie alle attività consolidate che svolgiamo da tempo. La giornata ecologica ne è un esempio: nata così, come una giornata pensata per una particolare iniziativa, si è sviluppata diventando poi la settimana ecologica, oppure il week end, dove si realizza una raccolta dei rifiuti, insomma cose semplici, che però ci hanno permesso di ampliare i contatti. Abbiamo un legame con una squadra di calcio grazie a questa trovata ed è bellissimo perché è un modo per coinvolgere dei giovani. Magari con l’occasione della giornata ecologica organizziamo una serata come quella che abbiamo pensato per informare sulle CER, come quella che è stata creata qui da noi. Questa sensibilità ambientale ci distingue molto.

La Cassa di risparmio di Trento ha messo a disposizione un contributo, minimo nulla di eccessivo, ma l’aspetto interessante è stato quello di promuovere idee da organizzare con almeno tre associazioni; questo ci ha offerto l’opportunità di coinvolgere i tre circoli della Rotaliana, difficile da spiegare, siamo in un bacino dove siamo tutti e tre. Potrebbe essere il modo per investire sullo sviluppo del territorio, facendo leva sul turismo, ma non da soli come Circolo. Provare ad offrire un tocco di ospitalità in più, valorizzando la bellezza, poter esserci collaborando con gli altri, questa è una bella sfida. Siamo in contatto con il Consorzio turistico rotaliano. Insomma, ci si prova, le prospettive ci sono.

Come sono i legami con le Acli?

Le Acli provinciali ci supportano molto per ogni necessità. Le Acli sono un’associazione generalista, a largo raggio, non siamo quelli del calcio o del ricamo, siamo molte cose, è questo è un valore. Se si iniziasse a settorializzare eccessivamente non credo si riuscirebbero ad avere gli stessi riscontri che abbiamo oggi.